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sabato 19 luglio 2014

Editoriale. A proposito della "baraccopoli" di Marina Lunga. Parliamo con le carte (ordinanza) e quindi non ci intimorisce nessuno

Avevo deciso di non tornare più sulla "baraccopoli" di Marina Lunga per due motivi:
1) per rispetto a chi vive ed opera per l'aspetto religioso della festa;
2) perchè parlare (scrivere in questo caso) al muro è tempo sprecato e credetemi tempo da  perdere(perchè tale sarebbe) ne ho davvero poco.
"Avevo deciso" ma non potevo non scrivere questo editoriale considerando che, presumibilmente, qualcuno è convinto che la mia persona, attraverso battute o esposizioni più o meno velate, possa essere intimorita.
Ebbene no...non ci siamo...avete sbagliato soggetto. Non perchè chi scrive è più bravo di altri, o perchè si ritiene depositario della verità o per tante altre cose ancora.
Chi scrive ha una gran forza: dire il vero e questa verità farla "cantare" con le carte.
E nel caso di Marina Lunga sfido chiunque a dire che non corrisponde al vero il fatto che c'è un'ordinanza (carta canta) http://www.comunelipari.gov.it/mc/mc_attachment.php?x=&mc=11175
che recita esplicitamente che le bancarelle  dovranno essere posizionate lato mare; che le  bancarelle dovranno essere quelle di dolciumi, giocattoli, bibite, arachidi e noccioline.
Oltre alla chiusura della strada solo nelle ore che vanno dalle 16 alle 6 del mattino.
Ed allora come la mettiamo? C'è o non c'è una palese violazione dell'ordinanza?
Su chi competeva il controllo sul posizionamento delle bancarelle e su chi doveva e deve fare osservare l'ordinanza è scritto ben chiaro nell'ordinanza stessa.
Aggiungiamo. Ci risulta che anche per mercati, fiere (anche di un solo giorno) sono obbligatori i servizi igienici... Dove sono? Forse sulla spiaggia?
Per chiudere una foto eloquente di "bancarellopoli (a sinistra). Non solo viene occupato il marcapiede ma anche una fetta di spiaggia. Al di la del fatto che non sembra una bancarella di dolciumi o giocattoli mi chiedo: Se solo uno di noi "liparoti" salisse con l'auto sul marciapiede la farebbe franca? Ma a "bancarellopoli" è permesso questo ed altro. Povera Lipari !
Ed allora piuttosto che azioni più o meno velate atte ad intimorire sarebbe meglio...come aveva fatto chi scrive....stendere un velo pietoso su tutta la vicenda.
E chiudo qui la questione con una sottolineatura, è meglio "non destate il cane che dorme"
Il direttore
Salvatore Sarpi

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