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giovedì 3 ottobre 2013

Tedeschi trafugano due anfore dalla Secca di Capistello. Bloccati dai carabinieri

Il mare delle Eolie, ricco di reperti archeologici è tornato ad essere meta dei tombaroli sottomarini. Questa volta i tombaroli, due cittadini tedeschi dei quali non sono note le generalità, hanno preso di mira la “Secca di Capistello” a Lipari dove si trovano diverse imbarcazioni naufragate nei secoli e dalle quali non è stato possibile per gli archeologici asportare l'intero carico, considerando il rischio di danneggiare questo prezioso patrimonio. 
I due uomini, ieri, in tarda mattinata, sono stati beccati con le mani nel sacco (o nelle anfore) dai carabinieri in servizio presso l'unità navale dell'Arma di Lipari. 
Da premettere- che da quanto trapela- il movimento dei due, giunti sull'isola con un furgone ed un gommone, era tenuto sotto osservazione da diversi giorni dai carabinieri. 
Avuta la certezza che fosse stato trafugato del materiale archeologico gli uomini dell'Arma sono intervenuti bloccando i due tombaroli e ritrovando due anfore del periodo greco-italico (II-III° secolo A.C.) che erano state trafugate dal sito di Capistello: anfore che erano praticamente intatte. 
Insieme alle anfore i carabinieri hanno ritrovato tutta l'attrezzatura utilizzata per l'immersione tra cui due "maialini subacquei" (attrezzatura in uso tra i sub e della quale spesso si avvalgono i tombaroli per scendere più velocemente) e due rebreather, apparecchiature che permettono di allungare l'autonomia delle bombole attraverso un particolare meccanismo. 
I due tedeschi, una volta fermati, sono stati condotti in caserma dove si è proceduto alla loro identificazione ed alla contestazione del reato. 
Già nel pomeriggio, con la nave “Laurana” diretta a Napoli, hanno lasciato l'isola.
 Le due anfore recuperate saranno affidate al museo archeologico eoliano “Bernabò Brea” di Lipari(dove ne è esposta un'ampia collezione) per i necessari interventi. 
L'incredibile in tutta questa storia non è il tentativo di furto (non è il primo e non sarà neanche l'ultimo) ma come la giustizia italiana, rendendo quasi vano anche il lavoro dei carabinieri, non preveda misure restrittive per i "ladri di reperti",anzi li rimanda al più presto a casa propria. 
SENZA PAROLE!

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