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lunedì 30 aprile 2012

SAN GIUSEPPE – 1° maggio (festa dei lavoratori) (di Agostina Natoli)


S. Giuseppe sposo di Maria e padre putativo di Gesù è l’immagine dell’uomo paziente, modello di bontà e rettitudine. Egli è invocato come uomo giusto e Santo, è l’intercessore dei moribondi, poichè si presume sia morto prima della vita pubblica di Gesù ed è spirato tra le sue braccia.
Per i fedeli Giuseppe è il modello del padre e dello sposo per la sua devozione alla Madonna e al Figlio, per la Chiesa è l’esempio dell’uomo ideale, che sa obbedire al volere divino assumendo responsabilità e rinunciando ai propri diritti. Già dall’Avvento con il mistero dell’incarnazione incontriamo la figura di S. Giuseppe secondo la profezia di Isaia: il Figlio di Dio s'incarna nel seno della vergine Maria e diviene uno di noi.
A Giuseppe sposo di Maria viene chiesto di accettare l’intervento sconvolgente di Dio, che irrompe nella sua vita e gli propone di prendere parte al suo disegno salvifico. Egli, oscuro discendente di Davide fa fatica ad accettare un mistero così grande, ma proprio lui viene scelto per adottare il bambino, che Maria porta in grembo “incinta per opera dello Spirito Santo” e dargli il nome di Gesù: “Il Signore salva”. La tradizione eoliana è una lunga contemplazione di Giuseppe, dei suoi sentimenti, ansie, incertezze e fiducia in Dio.

Nella tradizione popolare S. Giuseppe è il Santo protettore dei poveri e dei derelitti  ed è ricordato anche come simbolo di castità. Dopo Maria SS. è il primo a cui dobbiamo ricorrere ai nostri bisogni spirituali e temporali. Tanti sono i Santi protettori per questo o per quello scopo, ma S. Giuseppe ha la chiave dei tesori di Gesù e di Maria: è patrono per tutte le grazie.
Come da tradizione il 1° maggio festa del lavoro, si festeggia S. Giuseppe artigiano. Fu Pio XII ad istituire nel 1955 tale festa per dare un protettore ai lavoratori e un senso cristiano alla festa del lavoro. La Chiesa proclama il valore reale del lavoro, anche per domandare a tutti i suoi fedeli di riflettere sugli insegnamenti dati dalla gerarchia ecclesiastica soprattutto con le Encicliche «Mater et Magistra» di papa Giovanni XXIII, «Populorum progressio» di Paolo VI e « Laborem exercens» di Giovanni Paolo II.
La figura di S. Giuseppe, umile e grande lavoratore di Nazareth, orienta verso Cristo, il Salvatore dell’uomo, il Figlio di Dio che ha condiviso in tutto la condizione umana (GS 22; 32).
La religione sta alla radice e al vertice del processo, che pone in evidenza sia il concetto che la realtà del lavoro ricordandone l’infelice origine (Gen 3,19) e rammentandone il suo valore redentivo (Mt 5,6).
Nella tradizione eoliana S. Giuseppe viene venerato con celebrazioni liturgiche, durante la quale, al momento dell’offertorio molti lavoratori giovani ed anziani  depongono ai piedi dell’altare il frutto benedetto del loro lavoro.
Non manca la parte folkloristica, si prepara infatti, il famoso “Quadaru ‘i San Giuseppi  consistente  in un grande minestrone con la mistura di tutti i tipi di legumi, verdure, e pasta, dopo aver esposto il Santo sul Sagrato della Chiesa, viene benedetto il banchetto e il grande minestrone, i pasti benedetti vengono condivisi anche tra i fedeli, cittadini, ammalati, anziani ricoverati negli istituti, poveri, ecc…
Piace ricordare, da una ricerca effettuata presso gli archivi storici parrocchiali della Basilica Minore di Canneto (con la preziosa collaborazione di Maurizio Fonti), che già dal 1917 S. Giuseppe venne portato in processione per il versante di Calandra. Nel 1919 la processione si svolse, invece, per il versante Unci e Cesare Battisti (inteso Stradone). 
Sino al 1959 si festeggiava il 19 marzo come festa a Lui dedicata. Dal 1960 al 1976 veniva festeggiato il 1° maggio con il tradizionale offertorio animato da tutte le famiglie della parrocchia, e culminava con il  rinomato “quadaro”. La solennità in onore di S. Giuseppe continuò sino ai giorni nostri con il Triduo, ma senza processione.
Finalmente il 1° maggio 2012 S. Giuseppe torna a ripercorrere le vie cittadine della frazione di Canneto ed a benedire le famiglie del paese e dell’Arcipelago Eoliano, perché Cristo (Nuovo Mosè) con la sua venuta ha abbracciato non una Chiesa settoriale come, purtroppo, ancora qualcuno crede, ma una CHIESA UNIVERSALE che cammina riunita ed unita sotto un Unico Pastore.

Rosario di San Giuseppe       
San Giuseppi unn’abbannunnati
nta li nuostri nicissitàti,
aspittamu la pruvidenza
di Gesù, Maria e Giuseppi.
(recitare sui 10 grani della coroncina)
San Giuseppi giustu e Santu,
fustivu ‘u spusu da Vergini Santa,
fustivu rosa, fustivu gigliu,
datinni aiutu e nu buonu cusigghiu.
San Giuseppe non ci abbandonate
alle nostre necessità,
aspettiamo la provvidenza
di Gesù, Maria e Giuseppe.
(recitare sui 10 grani della coroncina)
San Giuseppe giusto e Santo
foste lo sposo della Vergine Santa,
foste rosa, foste giglio,
dateci aiuto ed  un buon consiglio.

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