Cerca nel blog

lunedì 31 dicembre 2012

COMUNICATO STAMPA I PARCHI NAZIONALI E LA FINE DELLA LEGISLATURA La nuova legge sui Parchi, o del potere della politica sulla Natura

Elogiato da senatori del PD (ma certamente apprezzato anche da tanti altri di diversa estrazione politica), alla fine della legislatura il Senato ha licenziamento il nuovo testo di legge che dovrebbe modificare la legge sui Parchi Nazionali (che andrà però ratificato dal nuovo Parlamento). Elogiato sì, ma, si potrebbe dire, tanto rumore per nulla: di tutto vi si parla meno che di Natura. Dal numero dei membri dei Consigli di Amministrazione, giustamente ridotti (per i quali le associazioni ambientaliste hanno protestato, pur avendo ben altri problemi di cui occuparsi), alla nomina governativa dei Presidenti (cosa ininfluente, se non per il mondo della politica nazionale che avrà a disposizione altri posti di potere per gli amici degli amici), alla caccia, ovviamente ancora tassativamente proibita nei Parchi, ma anche nelle loro zone esterne, dando addirittura potere decisionale all’ISPRA (giusto sarebbe stato un potere contrattuale), quando della caccia si sarebbe caso mai dovuto parlare di apertura all’interno non di chiusura all’esterno!
Nei comunicati stampa dei politici che di questa legge si sono occupati (pur non capendo nulla di Natura o avendo ben altre idee che non la sua conservazione), si vanta il superamento in Italia del 10% di natura protetta come caso quasi unico al mondo: certo, col solito trucco all’italiana di far credere che sia protetto ciò che non lo è affatto! Ovvero, tracciando linee sulla carte oltre le quali l’unica cosa iper-protetta è la fauna, mentre tutto quello che nel resto del mondo nei Parchi è intoccabile, da noi è permesso: sfruttamenti forestali e strade, estrazioni minerarie, impianti eolici e fotovoltaici, strutture turistiche: tutto come e peggio di prima, essendo in molti casi gli stessi Parchi a provvedere e/o ad autorizzare questi sfruttamenti e queste opere!
L’ingresso delle associazioni agricole nel Consiglio è una novità: giustissima, visto proprio il fatto che i nostri Parchi non sono vere aree protette. Ma la cosa più scandalosa è il fatto di avere concesso ai Parchi le “royalty” sull’eventuale sfruttamento delle risorse idriche ed estrattive: una vera e propria contraddizione in termini per un’area protetta! Cosa che, più che antiecologia (ovvio che i Parchi avranno tutto l’interesse ad autorizzare gli sfruttamenti, trasformandosi così ancora più di quanto già non siano in mere agenzie industriali!) è antidemocratica, in quanto si toglie ai Comuni il diritto di sfruttare ciò che, almeno di fatto, gli appartiene e che caso mai gli si dovrebbe dare quali rappresentanti delle popolazioni locali e come compensazione per i vincoli di Parco.
Non resta che sperare che la prossima legislatura si dimostri più saggia e più amante della Natura di quanto non si sia rivelata quella passata e l’ultimo governo che la ha rappresentata, che, tanto per far vedere che anche della Natura si è occupato, ha ritenuto di salvare lo stipendio dei Presidenti dei Parchi Nazionali che il precedente governo aveva loro giustamente tolto. Ciò grazie all’aiuto di Federparchi e di alcuni Senatori, sostenendo che senza quegli stipendi i Parchi non avrebbero potuto funzionare. Ma i Presidenti dei Parchi sono tutti, o quasi tutti, pensionati dello Stato o ex politici, quindi già ben pagati con le loro pensioni e prebende varie (senza ignorare che ogni loro spesa per motivi di servizio gli viene comunque rimborsata in quanto istituzionale). Quindi, per quale ragione tale scelta, se non quella di accontentare i vari amici degli amici? Ecco una spesa che si poteva tagliare, o almeno ridurre, e non si è voluto tagliare. Intanto i Parchi languono per mancanza di fondi utili a preservare fauna, foreste e montagne. Per questo i soldi non ci sono mai e nessuno si muove, né WWF né Federparchi né Legambiente, né altre associazioni. Intanto per questo basterà imporre vincoli (cosa consuetudinaria in Europa a tutela del bene sociale, fatto però pagare ai singoli), fregandocene di democrazia e rispetto dei diritti privati di ricchi e poveri. Uno scandalo nello scandalo!

Murialdo, 31 Dicembre 2012                              Franco Zunino
                                                                         SEGRETARIO GENERALE AIW

Crocetta a Messina: “Onore ad una città laboriosa”

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, oggi a Palazzo Zanca, ha spiegato le ragioni del Ddl “salva Messina”. “Onore ad una città’ laboriosa e bella”, ha esordito nell’incontro con la stampa.
Il governatore, accolto in Comune da un applauso, in conferenza senza mezzi termini, ha parlato di una Messina che negli ultimi anni era diventata lo specchio di una Sicilia che da produttiva, era finita sull’orlo del defaul. Ma ora “in Sicilia si comincia a sperare e deve farlo anche Messina”.
Crocetta ha spiegato i passaggi del Ddl che ha concesso al Comune i 40 milioni di euro, necessari per uscire dal guado: difficoltà si sono riscontrate per trovare le risorse, alla fine dell’anno, “dopo il prosciugamento”. Altro scoglio, quello costituito da alcuni gruppi, Mpa, Pdl e Lista Musumeci, “ma ormai sia Catania che Palermo sono già state aiutate”. In Aula, alla fine, ha fatto sapere Crocetta, di questi schieramenti, i deputati messinesi, nel segreto del voto, hanno aiutato la loro città “e questo ha certamente creato una frizione all’interno dei partiti”.
Il fatto che la Regione abbia concesso questo prestito, ha spiegato, è perché l’effetto sarebbe stato devastante e non solo per Messina: “Dallo studio dei tecnici della Regione, erano stati calcolati danni per non meno di 400 milioni di euro sull’economia siciliana, più il danno sociale e sul lavoro”
Parole di apprezzamento il presidente le ha rivolte al commissario straordinario, Luigi Croce, che poco prima rivolgeva un “grazie infinite a nome della città”. “Cos’è cambiato? Che al Comune c’è una gestione corretta e alla Regione vi è pure una gestione corretta”, sottolineando, per altro, che “il Governo ha superato gli obiettivi dei primi 100 giorni, ma rimane quello molto importante della sburocratizzazione”.
Tornando a Messina, Crocetta ha chiarito: “No stiamo parlando di una città che non ha delle potenzialità di sviluppo, ma ha grandi potenzialità”. “Abbiamo  una miniera d’oro, coperta da una montagna di fango, costituita da chi ha amministrato negli utlimi anni”.
Tra le potenzialità di sviluppo, il governatore ha visto già la Fiera: “Non possiamo pensare che a Messina finisca. Io sono per la ripresa: l’Ente Fiera non deve chiudere”.
Riguardo al Teatro Vittorio Emanuele, altro ente in crisi, facendo rilevare che “non è possibile pagare personale e non le attività”, il presidente della Regione ha lanciato l’idea di mettere in rete i teatri siciliani, con un unico cartellone circuitante.
Sul Ponte sullo Stretto, poi, ha detto: “O ci sono i fondi o non ci sono. Stento a schierarmi sul Ponte: è come parlare del sesso degli angeli”.
Insomma, per Crocetta i tempi di crisi o fanno gettare nello sconforto o incitano ad una ripresa: ovviamente lui ha puntato  sulla seconda ipotesi, ipotizzando “un grande seminario su Messina”

Pirrera: Le Suore francescane dell'Immacolata hanno ricordato il 139° anniversario della nascita della loro fondatrice Florenzia Profilio

Comunicato stampa
Domenica 30 dicembre a Pirrera nella loro Casa di Preghiera le Suore francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari hanno ricordato il 139° anniversario della nascita della loro fondatrice Florenzia Profilio al secolo Giovanna. Una cerimonia semplice ma molto sentita con tanti bambini e le loro famiglie. La S. Messa è stata celebrata da mons. Gaetano Sardella che ha ricordato quello che viene chiamato il “carisma della Madre” e cioè i tre misteri che Florenzia aveva messo al centro della propria esistenza e del suo Istituto: il Presepe e cioè l’amore incarnato, la Croce l’amore immolato, e l’Eucarestia l’amore donato. Tre misteri che acquistano un particolare significato in quest’anno che il Papa ha voluto dedicare alla fede. E proprio quest’anno, ha annunciato la Superiora generale Madre Floriana Giuffré, la casa di preghiera rimarrà aperta tutto l’anno  accogliendo chi voglia ritirarsi a meditare e pregare.
Dopo la Messa la tradizionale distribuzione del pane benedetto e , con esso, ogni bambino ha ricevuto un  bambinello da deporre nel proprio presepio. Quindi un rinfresco con i tradizionali cannoli di ricotta.
La celebrazione di domenica  è stata preceduta da tre giornate di preghiera e riflessione (giovedì. venerdì e sabato). Al mattino nella cappella delle Suore, Mons.Sardella ha svolto una meditazione sulla Madonna, la sera il dott. Michele Giacomantonio, nel salone dell’Istituto, ha illustrato il carisma di Madre Profilio sviluppando tre riflessioni teologiche sull’Incarnazione, sulla crocifissione e resurrezione, sull’Eucarestia.  Le giornate erano concluse dal canto dei Vespri e dalla celebrazione della Messa nella Chiesa di S. Pietro.

"Io come tu". Il presidente del comitato provinciale scrive al presidente Sabatini e plaude all'operato del consiglio comunale


Gli auguri del prof. Bartolo Pavone

Carissimo Direttore, 
concittadini eoliani e quelli sparsi in tutto il mondo, auguroni di buon anno a tutti voi. 
Speriamo che il 2013 sia diverso dal 2012. Sia un anno di rinascita per tutti e sia ricco di contenuti positivi. Sappiamo tutti che non è facile, ma abbiamo il dovere di fare qualcosa nel rispetto dei ruoli e nel rispetto delle competenze acquisite.
Le potenzialità umane nel nostro territorio non mancano, ma occorre dare una corretta interpretazione alle cose utile da fare e avere il coraggio di dire: che le polemiche, gli attacchi infondati non portano a niente. BUON ANNO A TUTTI.
Prof. Bartolo Pavone 

"Io come tu". Ci scrive l'avvocato Luisa Carrozza, presidente comitato provinciale UNICEF di Messina


Furto nella notte in pieno centro a Lipari

Un furto è stato compiuto durante la notte scorsa, in pieno centro a Lipari, ai danni della ricevitoria tabacchi di Catena Scaffidi. Ignoti, calandosi dal tetto, attraverso il lucernaio, avrebbero asportato tutto il denaro che si trovava nei cassetti più un notevole quantitativo di monetine destinate alle varie macchinette.
La proprietaria sta procedendo ad una quantificazione del furto subito ma si parla di diverse migliaia di euro.
Sul posto per i rilievi del caso sono arrivati i carabinieri

STIPENDI, RINUNCE A 5 STELLE: “ECCO IL RESTITUTION DAY”


Il prossimo 7 gennaio i ‘grillini’ all’Assemblea regionale siciliana celebreranno il ‘Restitution day’, cioe’ la giornata in cui restituiranno la parte dello stipendio eccedente i 2.500 euro che spetta a ogni deputato regionale. Ad annunciarlo e’ il capogruppo del Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri parlando con i giornalisti. “Rinunceremo a circa 5.000 euro a deputato ogni mese – spiega – e in un anno sono 75.000 euro a deputato. Se moltiplichiamo per quindici parlamentari sono oltre 900.000 euro, cioe’ sfioriamo il milione di euro“. L’idea e’ quella di creare un Fondo per la creazione di un microcredito per le microimprese. “Il sette gennaio – dice ancora Cancelleri – celebreremo la giornata della restituzione dei soldi eccedenti ai 2.500 euro. E lo faremo in grande stile”.
Il capogruppo del Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri ha poi sottolineato che questo mese “la restituzione della somma dello stipendio sara’ maggiore di 5.000 euro perche’ l’emolumento ricevuto,pari a circa 11.700 euro, comprende anche il rimborso spese per l’esercizio del mandato parlamentare”.
Invece a partire dal prossimo mese i quindici deputati ‘grillini’ rinunceranno alla fonte al rimborso forfettario “perche’ ci faremo versare solo le somme spese realmente e giustificate dalle ricevute – come spiega Cancelleri – e quindi lo stipendio si aggirera’ intorno agli 8.000 euro. Da questo stipendio deucrteremo circa 5.000 euro, come annunceremo nel ‘Restitution day’”.

LA GUERRA È COMINCIATA, INGROIA CONTRO GRASSO

Alle armi, alle armi…Il duello è cominciato nel giorno della consacrazione e, parafrasando Nino Martoglio, “due paladini che sù due pileri, per causanza della bella politica, sono addiventati du nemici feri”.
Antonio Ingroia ha dedicato la sua prima dichiarazione pubblica da candidato premier del Movimento “Rivoluzione civile” a Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, siciliano, magistrato in prima linea come lui. Chi si aspettava fair play, sobrietà, un benvenuto cavalleresco nell’agone elettorale, un beneaugurale arrivederci in Parlamento e “un vinca il migliore” da parte di Ingroia, deve esserci rimasto male, ma chi mastica un poco di queste cose, sa benissimo che non avrebbe potuto essere così.
 Gli arancioni di Luigi de Magistris, Leoluca Orlando, Antonio Di Pietro, hanno una missione insieme ai Verdi e Federazione della Sinistra: erodere i suffragi dell’elettorato di sinistra del Partito Democratico.
Niente di nuovo, beninteso: la guerra delle due sinistre fa parte della storia politica italiana, se le sono date di santa ragione da sempre: cambiano i protagonisti, le vicende, il contesto, ma resta lo scontro feroce, fratricida, velenoso, svantaggioso.
 Luigi De Magistris sostiene in verità che gli arancioni di Rivoluzione civile sono “post-ideologici”, ed hanno il culto della legalità e delle buone pratiche. Né sinistra, né destra. Ma la sinistra radicale sta in questa nicchia, a dispetto dei contenuti ( il garantismo ha rappresentato la bandiera della sinistra negli anni sessanta e settanta, ora è sinonimo di cobelligeranza con la mafia).
Il duello, dunque, è cominciato. Antonio Ingroia considera, di fatto, la candidatura di Piero Grasso, Procuratore nazionale antimafia, una decisione ostile, un’arma per combatterlo. E ricorda a chi non l’avesse presente, il lapsus di Grasso sul premio a Berlusconi antimafioso, e soprattutto la sua nomina al vertice della Procura nazionale antimafia da parte del governo Berlusconi nel 2005 (“scelto  in virtu’ di una legge con cui venne escluso Giancarlo Caselli, ‘colpevole’ di aver fatto processi sui rapporti tra mafia e politica”) . Considerazioni che dovrebbe persuaderci che Grasso, in realtà. è uno che ha navigato su mari tempestosi con una barca che gli è stata prestata dall’uomo sbagliato.
La scelta di candidarlo da parte di Bersani, dunque, non è affatto encomiabile, ma s’inquadra, è il senso delle critiche di Ingroia, nel contesto di un partito, che ha fatto lotta antimafia a singhiozzo. Più che tenere sveglio il Paese, insomma, il PD si sarebbe concesso molte pause di sonno.
 Né Pierluigi Bersani, né Piero Grasso, durante la conferenza stampa dedicata all’annuncio della candidatura, avevano fatto cenno ad Antonio Ingroia. Non una parola, nonostante fosse ormai chiara come la luce del sole l’intenzione del magistrato. Non solo: il Pd ha fatto conoscere l’intenzione di candidare Piero Grasso in Calabria come capolista, non in Sicilia. Una scelta di sicuro non sgradita a Ingroia, pur essendo stata assunta per la volontà dello stesso Procuratore nazionale antimafia di non misurarsi nel territorio in cui per molti anni ha amministrato giustizia.
 C’è stato, invero, un cenno indiretto di Grasso alla necessità di separare l’attività politica dall’attività giudiziaria, perché il magistrato deve essere visto sempre come un uomo extra partes. Una volta scelta la strada politica non si può tornare indietro. E’ una polemica indiretta? Sarebbe una forzatura considerarla tale. E’ un fatto che Grasso abbia sentito il bisogno di ricordare la sua scelta di appendere la toga al chiodo con otto anni di anticipo. E’ un fatto altresì che Ingroia non abbia rassegnato le dimissioni e alla fine della sua “avventura” politica può, se lo vuole, tornare a fare il magistrato.
 Che cosa dobbiamo attenderci?
Ingroia non mollerà facilmente Grasso, suo competitor naturale (il Procuratore nazionale antimafia, però, si candida alla Camera, Ingroia alla premiership e alla Camera). Dovrà duellare con lui e con il partito che lo candida. Grasso, invece, non ha alcun interesse ad inasprire la polemica. Il Pd gli dà la sicurezza di entrare a Montecitorio e, assai probabilmente, di ottenere incarichi ministeriali. Può permettersi un passo felpato: né critiche, né accuse, né sospetti. A meno che l’avversario non spari a palle incatenate. Ed allora sarà vendetta, tremenda vendetta. Una guerra nella guerra, che potrebbe monopolizzare l’attenzione dell’opinione pubblica. Quando s’è mai visto, infatti, che due alti magistrati inquirenti lascino contemporaneamente la toga e si schierino su fronti politici opposti, facendosi la guerra?

Un pensiero per quella povera donna "mamma senza figlio"

Triste notizia quella di poche ore fa: un neonato trovato abbandonato nella tazza di un wc in un fast-food di Roma.
Recuperato dal personale del locale, affidato alle cure dei pediatri, sembra ora godere di buona salute, circondato da regalini e dalla fredda atmosfera del reparto, non gli mancherà l'affetto di una mamma adottiva che sicuramente lo saprà accogliere e riempirlo di quell'amore che la madre naturale non gli ha saputo o potuto donare. Tutti, me per primo, sensibili , attenti e vicini col cuore al piccolo Emanuele, a fare il tifo per lui, nella speranza di un futuro piú fortunato e , sopratutto , che non rimanga , nel suo inconscio, alcuna traccia di questa amara vicenda.
Io un pensiero, un pensiero misto di amore e compassione, lo rivolgo alla povera mamma che lo ha partorito in quella drammatica situazione, che ha dovuto privarsi della gioia della maternità , che ha portato in grembo un figlio di cui si è dovuta privare, un figlio di cui non saprà piú nulla, che non ha potuto nè mai potrà più stringere a sè.
Chissà quali e quanti drammi ha vissuto questa donna per diventare mamma senza figlio.
Che la vita sia piú generosa per Emanuele e piú caritatevole e giusta per la sua povera mamma.
Giovanni Iacolino

La Nettuno club Isole Eolie 
Augura a tutti i suoi iscritti ed a tutti gli Eoliani in particolare quelli all'estero
 un fine anno con il botto
ed un 2013 in cui tutti i desideri e le aspettative di ognuno
si realizzino in salute gioia e serenità
BUON ANNO A TUTTI

Auguri a...Gaetano e Ivan

Gli auguri di buon compleanno oggi sono per Gaetano Giuffrè e Ivan Ferlazzo
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno
Il GRAN BAZAR "GALAX" di via G. Franza (Zona S.Anna) a Lipari 
AUGURA
UN SERENO FINE D'ANNO ED UN PROSPERO E SERENO 2013














Per l'occasione il Gran Bazar "Galax" ricorda che potrete trovare un vasto assortimento di giocattoli per bimbi e bimbe.
I nostri prezzi non hanno eguali e vanno da un minimo di 5 ad un massimo di 25 euro



Al Gran Bazar "Galax" troverete anche una vasta gamma di articoli da regalo ad un prezzo "schiaccia-crisi" che va dai 5 ai 10 euro



Ed ancora un vasto assortimento di articoli per la vostra casa
Il  Gran Bazar "Galax" ricorda alla spettabile clientela che:
Domenica 30 Dicembre l'attività resterà chiusa
Lunedì 31 Dicembre apertura dalle 8 e 30 alle 13,00
Chi si presenterà ad acquistare a nome di Eolienews riceverà un simpatico omaggio
Ricorda quest'anno Babbo Natale e la Befana comprano da Galax in via G. Franza (Zona S.Anna) a Lipari. tel. 090.98.12.892

a

Riceviamo dall'avvocato Marica Castigliola e pubblichiamo:

Come consuetudine mettiamo a disposizione analogo spazio che chi direttamente interessato intendesse replicare alle affermazioni enunciate dal sig. Pecora di fronte ai carabinieri

domenica 30 dicembre 2012

Lipari. Primarie Italia Bene comune. Le maggiori preferenze a Genovese

Seggio chiuso a Lipari per le prime elezioni primarie in Italia per la scelta dei candidati al Parlamento alle elezioni del prossimo febbraio. Ha votato chi si è iscritto nell'Albo delle primarie Italia Bene Comune, ovvero coloro che hanno partecipato alle primarie per la scelta del candidato premier della coalizione di centrosinistra e gli iscritti al Pd nel 2011 che avevano rinnovato l'adesione fino al momento del voto.
I Votanti sono stati 98 - Voti Validi 96 - Schede Bianche 2. 
Hanno riportato preferenze :  Genovese 60 -  Modica 3 - Cartesio 4 - Russo 1 - Gullo 49 - Saitta 34 - Intilisano 6 - Tarro Celi 27 
Nel seggio di Quattropani su 104 votanti, Genovese ha conseguito 103 voti

Come eravamo...in video (i filmati pubblicati nel tempo sul nostro sito)

Iniziamo questa rubrica proponendovi un video da noi realizzato sulle note della canzone di Profilio e che ricorda l'indimenticabile Livio D'Ambra

Acquacalda...l'innominata..la negletta...l'inesistente...Salvo nel periodo elettorale

Riceviamo e pubblichiamo
Dopo aver letto attentamente dalla stampa locale il resoconto dell'ultimo Consiglio Comunale mi sorge spontanea qualche domanda :
Ma Acquacalda  è una frazione del Comune di Lipari?
Perché nessuno, sottolineo  nessuno, per tutta la durata del Consiglio, ha pronunciato una sola volta l'innominabile parola  "Acquacalda" ?
Difesa abitato di Canneto ?  Si.  Due progetti.
Difesa di Porto delle Genti? Si. Ripascimento spiaggia.
Ampliamento Cimitero Pianoconte? Si
Ampliamento Cimitero Quattropani? Si
Interventi zona  Annunziata? Si. 14 milioni per il costone.
Campetti di calcio a Pianoconte e Quattropani? Si
Per Acquacalda ci sono invece i  PATTI DI STABILTA'!
Grazie. Grazie di cuore.
Devo riconoscere e quindi denunciare pubblicamente la mia ingenuità: credo ancora nel Babbo Natale, tanto per restare in tema. Ero convinto, o meglio speravo, che  i nuovi  ( ? ) Consiglieri fossero anche rappresentanti di tutte le esigenze di tutti i cittadini e le frazioni di questo comune. Invece, in realtà, nulla è cambiato. Ciascuno coltiva il suo orticello fregandosene altamente di ciò che accade oltre i propri confini.
E poiché non abbiamo alcun rappresentante in Consiglio, Acquacalda rimane  L'INNOMINATA,  LA NEGLETTA, L'INESISTENTE   con tutti gli irrisolti problemi di sopravvivenza.
 Salvo nel periodo elettorale............
                             E. Mottola
              Presidente Comitato C.A.S.T.A.

SI ‘NNI RESTA! di Giardina Giovanni (29 – 12 – 2012 ) poesia e audio-poesia


                                             Iò  mi  curcu  ‘nta  stu  liettu
                                             cu  Gesù  vigghia  lu  piettu
                                             corpu  dormi  e  l’alma  vigghia
                                             veni  Gesu  e  si  la  pigghia.

                                             L’operaiu,   s’arripigghia
                                             veni  Monti  e si li pigghia
                                             e  p’arriggittari  i  cunti
                                             i  negozi  fannu  i  scunti

                                            ‘Un  ci  iri  pa  pinsioni
                                             vá  misurati  a  prissioni
                                             ca  saluti  va  cchiù  mali
                                             sta  chiudennu  lu  spitali

                                            ‘Un po’  fari  mancu a figghia
                                             un  c’è  nuddu  ca  ta  pigghia
                                             u  parrinu  già  ‘nnu  dissi
                                            ‘un  si  cantanu  cchiù  missi

                                             Di  la  banca  ‘un  ti  fidàri
                                             puru  u  culu  si  fà  dari
                                             passa  u  tiempu  e  si  dispèra
                                             cu  o  travagghiu  ancòra  spera

                                             E  pi  nun  canciàri  a prassi
                                             u  Comuni  aumenta  i  tassi
                                             pu  ‘nni  fari  cchiù viaggiari
                                             pronti  i mezzi  pi  tagghiari

                                           ‘Un  pinsamu  sempri  mali
                                             già è passatu  lu  Natali
                                             pi  regali  sunnu  duogghi
                                             senza  sordi  t’arricuogghi

                                           ‘Un  finisci  lu  malannu
                                            ora arriva  Capu  d’annu
                                            cu  l’iniziu  i  l’annu  nuovu
                                            si  ‘nni  resta…pu  rinnuovu.


Lipari 2013: Fiaccolata per la legalità (video Alessio Pellegrino).

Soltanto una cinquantina di persone hanno partecipato ieri sera alla "fiaccolata della legalità" snodatasi dal porto liparese di Sottomonastero sino a Marina Corta. Nel video di Alessio Pellegrino la fase iniziale del corteo e gli interventi a Marina Corta:

Come eravamo:classe III° media/anno 56-57 (foto Girolamo Casali)

Nella foto vi sono: Giardina ( di Canneto) Ferlazzo ( di Vulcano ) A. Lucchese, La Torre, G. Mannello, Ninni Megna, Giorgio Capone, Antonio Scarcella, G. Saltalamacchia, Lilla Lo Schiavo,Elsa Costa, Ivana Mollica, Olga Corrieri, Ilde Rejtano,  T. Carnevale, Prof. Disegno, Il preside F. Megna, Prof. V. De Vita, Prof. L. Bongiorno. G. Casali, G. Esposito, Li Donni, Dino.
Nella foto: Oltre a quelli elencati vi sono altre persone. Chi è in grado di identificarli tutti o parzialmente può inviare una mail a s.sarpi@libero.it

Oggi a Lipari inaugurazione della mostra: Eolianità – isole ed isolani, di Paolo Mezzapica



Vento d’Arte è lieta di invitarvi questa sera alle ore 19 all’inaugurazione della mostra: Eolianità – isole ed isolani, di Paolo Mezzapica, che si terrà nella sala adiacente al centro giovanile di  Lipari.
L’eVento avrà inizio con una breve presentazione delle opere a cura dello stesso autore, a seguire il maestro Andrea Biviano in arte Sax, accompagnato da Giovanni Mollica, animeranno l’eVento con dei brani musicali; in fine aperitivo!
La mostra rimarrà aperta dal 30 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 dalle ore 17 alle ore 20.
Daniele Cannistrà
Vento d’Arte

ARDIZZONE CI PROVA TAGLI ED EFFICIENZA NEL PALAZZO

Siamo allo start-up, ma le persiane sotto state alzate e la finestra è socchiusa. Potrebbe perfino capitare che si apra al mondo e le spesse mura del Palazzo che fu dei re, ne tragga beneficio. Finora si sono inchiodate anche le persiane, facendo credere che dall’esterno sarebbero venuti solo soffi maligni. Rimanere chiusi, quindi, avrebbe fatto bene alla salute. Anche al portafogli, s’intende; la qualcosa non guasta per nulla.
Il vento sta cambiando nei due Palazzi, D’Orleans e Normanni? Troppo presto per affermarlo, forse anche per fare previsioni, ma quel battage che sta intorno agli annunci e alle buone intenzioni difficilmente potrà essere gettato alle ortiche. Chi credesse che è possibile, sbaglierebbe clamorosamente: si cade in basso, rovinosamente con una spaventosa rapidità.
Fin qui la premessa. La notizia, ora: il Consiglio di Presidenza dell’Assemblea regionale, convocato dal Presidente, Giovanni Ardizzone, esamina il bilancio interno – 175 milioni di euro l’anno – e la riorganizzazione amministrativa. Il primo punto propone decisioni “estreme”: recepimento del Decreto Monti con l’aggancio di contributi, indennità e tutto il resto, alla Regione più virtuosa: tagli per quasi la metà delle erogazioni. Una strage per i portafogli. Siccome la Sicilia è una Regione a Statuto speciale, può esprimere il proprio punto di vista e farlo prevalere, ma se dissente e non recepisce, la Regione dà l’addio a parte delle risorse statali, con l’eccezione della sanità, dei trasporti e della scuola.
Il Presidente Ardizzone, appena eletto, è stato inequivocabile: intendere adottare le norme introdotte dal governo nazionale. Ma ci saranno resistenze, questo è sicuro.
Secondo punto all’ordine del giorno: riorganizzazione amministrativa. Un’espressione che potrebbe significare tutto e niente: un giro di valzer fra quattro dirigenti o una profonda, radicale riforma amministrativa che utilizzi al meglio le risorse umane del Palazzo, introduca strumenti di controllo dei costi, elimini sacche di privilegio, aumenti l’efficienza e valorizzi attitudini e competenze. Facile a dirsi, difficile a farsi. La burocrazia di Palazzo dei Normanni vive in simbiosi con la rappresentanza politica. Per quanto conservi una sua identità, ed in qualche misura la conserva, non può di sicuro ignorare volontà e tendenze della politica e dei suoi protagonisti.
Finora, tuttavia, la simbiosi non è stata subita dalla burocrazia, i cui consigli si sono rivelati sempre “preziosi”.  L’attività del personale, in larga misura qualificato, è stata terremotata dall’introduzione di varie indennità che hanno creato un esercito di capi e piccoli nuclei di “paria”. Grazie al parametro con il Senato, per molti versi. Stipendi lauti, grande disamore, conflittualità sotto traccia, carriere veloci, e “todos caballeros”.
A danno dell’efficienza, naturalmente. Non è un problema che interessa solo la burocrazia meglio pagata d’Italia, perché le buone leggi sono anche il risultato di una burocrazia competente, efficiente e motivata. L’efficienza e le motivazioni si ottengono attraverso una organizzazione del lavoro diligente, che privilegi la “mission”.
Il Presidente Ardizzone e il Consiglio di presidenza hanno scelto di affrontare i due nodi del Parlamento regionale: i costi della politica e l’efficacia dell’apparato “servente”. Le due questioni, tuttavia, non viaggiano ognuna per conto proprio. Basti tenere a mente che il taglio agli emolumenti dei deputati regionali avrebbe una conseguenza, che gli stipendi degli onorevoli siano inferiori a quelli dell’apparato servente. E’ un problema, non vi pare?
Si deve confidare nel buonsenso, dunque. Qualche segnale positivo va colto. L’ordine del giorno del Consiglio di Presidenza, per la prima volta da tempo immemorabile, è stato reso noto. Poca cosa? Per le abitudini del Palazzo è una rivoluzione.

CROCETTA: “LUMIA È CANDIDATO CON IL PLACET DEL PD”

Rosario Crocetta interviene nella disputa sulla candidatura di Beppe Lumia dopo le critiche di alcuni segretari di circoli democratici di Palermo, che la contestavano. A coloro che si oppongono alla candidatura del senatore nella lista del suo Movimento, il Megafono, perché sottrarrebbe voti al Pd, il Presidente della Regione, con una dichiarazione ufficiale riferisce che “la candidatura di Lumia era stata avallata dal Pd”. E’ stato il Pd, continua Crocetta, “che infatti ha concesso la deroga”. Poi si chiede: “Ma voi credete che io possa fare una lista che sostiene Bersani senza che Bersani lo sappia?”
Da qui il rammarico: “A volte mi sembra ci siano due partiti: uno a Roma e uno a Palermo”, lamenta il governatore. “Lumia si candida in una lista il cui leader è un dirigente del Pd”.
Le considerazioni di Crocetta sono caustiche: “Quella a cui stiamo assistendo è una specie di ‘sciarra catanisi’. A volte penso che per qualcuno Lumia non deve candidarsi, mentre ad esempio, Crisafulli sì. Ma lui, si sa, è un uomo che splende di luce. In Sicilia funziona così”.

Sicilia: Ticket per ricette e ricoveri ospedalieri

(ANSA) - Un ticket di un euro per le ricette mediche, fermo restando le attuali fasce di esenzione, e un ticket per i ricoveri ospedalieri: 10 euro al giorno fino a un massimo di 7 giorni per chi ha un reddito superiore a 50 mila euro lordi all'anno e 25 euro per i redditi superiori a 100 mila euro. I ticket sono previsti nella legge di stabilita' approvata dal governo della Regione, presieduto da Rosario Crocetta. I ticket consentiranno alla Regione di incassare circa 23 milioni di euro l'anno

Ars approva decreto legge per proroga Ato rifiuti

L'Ars ha approvato il ddl di proroga degli Ato rifiuti con 51 voti a favore, 22 gli astenuti. Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, l'assessore regionale all'Energia Nicolò Marino e l'intero governo esprimono «soddisfazione per l'approvazione all'Ars del disegno di legge presentato dalla giunta sulla gestione dei rifiuti. «I Comuni - dice il governatore - potranno in forma singola o associata provvedere alla gestione della raccolta dei rifiuti. Con questo provvedimento miriamo a un abbattimento dei costi e a un miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini».

Auguri a...Andrea e Joe

Gli auguri di buon compleanno oggi sono per Andrea Marino, Joe Bass
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno

sabato 29 dicembre 2012

Don Giuseppe "porta" la gioia del Santo Natale al Monte (foto Gianluca Zanca)

Nella piccola chiesetta di San Bartolo al Monte si è da poco conclusa la celebrazione eucaristica con la quale Don Giuseppe Mirabito ha voluto portare la gioia del Santo Natale. La chiesetta era stracolma di fedeli. 
Nelle foto di Gianluca Zanca alcune foto dell'evento:

INCUBO SCORIE NELLE MINIERE ECCO I SITI A RISCHIO IN SICILIA

di Giulio Giallombardo -
Davano lavoro a migliaia di famiglie e adesso sembrano essere fonte di mali incurabili. “Croce” e un tempo “delizia”. È il beffardo paradosso delle miniere dismesse, secondo molti, diventate vere e proprie bombe ecologiche. I sospetti che alcune fra le più importanti ex cave della Sicilia, nel corso degli anni, siano state utilizzate per stoccare illegalmente rifiuti pericolosi, tra cui scorie radioattive, circolano da molti anni, tra indizi probabili e secche smentite. Un esempio fra tutti, la miniera di sali potassici di Pasquasia, su cui l’ombra delle presunte scorie nascoste all’interno ha pesato per vent’anni. Per fortuna, alla luce delle recenti indagini dell’Arpa che hanno scongiurato il rischio ambientale, l’ex miniera dell’Ennese è in fase di bonifica e si parla, addirittura, di una prossima riapertura.
CAMPANELLI D’ALLARME – Lo stesso, però, non può dirsi delle altre miniere dismesse. Giuseppe Regalbuto, presidente della Commissione Urps per le miniere dismesse, ha diffuso una mappa delle aree più a rischio in Sicilia, elaborato a seguito di uno studio su quattro province: Caltanissetta, Agrigento, Siracusa ed Enna. Il campanello d’allarme che alimenta il sospetto è legato all’alta mortalità degli abitanti a causa di gravi malattie degenerative, a volte concentrate solo in pochi paesi vicini ai siti segnalati. Nel Nisseno, ad esempio, negli ultimi anni, si è registrata un’impennata di sclerosi multipla, leucemia e patologie simili, con un aumento delle neoplasie che si attesterebbe intorno al 20%.
BOSCO E LAGO SOPRANO – La prima ex miniera “incriminata” è quella di Bosco, nei pressi di San Cataldo, nel Nisseno appunto, su cui già aveva sollevato l’attenzione la stessa Provincia, lo scorso marzo. La cava di salgemma è stata chiusa alla fine degli anni Ottanta, quando era ancora in produzione. “Da quanto scoperto finora – avverte Regalbuto – emerge che il sito sarebbe stato utilizzato negli anni ’90 per smaltire rifiuti nucleari e ospedalieri”. Non poco distante da Bosco c’è, però, un’altra area a rischio, anche se in questo caso non si tratta di una miniera: il lago Soprano di Serradifalco. C’è il rischio che nel fondo del piccolo specchio d’acqua possano trovarsi alcuni residui di Cesio 137, isotopo altamente radioattivo, con il paradosso che l’area ricade in piena riserva naturale. A denunciare la presenza di scorie è stato, qualche anno fa, l’ex assessore provinciale e comunale Salvatore Alaimo, che ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, ai vertici investigativi di carabinieri e polizia e all’allora governatore Raffaele Lombardo.
RAINERI E CIAVOLOTTA – Ma la lista non finisce qui. Restando nel Nisseno, a pochi chilometri daMussomeli, segnaliamo l’ex miniera Raineri, su cui si sa davvero poco. L’area è circondata da un alone di mistero, secondo molti residenti, come i precedenti siti, sarebbe stata per anni deposito di scorie nucleari che adesso inquinerebbero le falde acquifere. Spostandoci, poi, nella provincia di Agrigento, a due passi dalla Valle dei Templi, troviamo Ciavolotta che sarebbe stata sfruttata quale deposito di materiali tossici e, secondo alcuni, anche di rifiuti radioattivi. Potrebbe essere questa la causa del progressivo aumento di tumori nel territorio.
LA “CAVA DEI VELENI” – Nella Sicilia orientale troviamo, infine, la tristemente nota “cava dei veleni”. Si tratta della miniera di San Giuseppe, tra Melilli ed Augusta, nel Siracusano, dove pare che per anni siano stati depositati rifiuti tossici di derivazione industriale. I campionamenti fatti da “Sviluppo Italia” in quella che era un tempo una cava di pietra calcarea utile per l’edilizia, hanno accertato la presenza nel sito di un’ingente quantità di pirite di ferro, sottoprodotto della lavorazione dell’acido solforico, smaltita prima del 1982, cioè quando ancora non era entrata in vigore la legge che disciplina lo smaltimento dei rifiuti speciali, nocivi e pericolosi. Il presidente Regalbuto ha assicurato che invierà presto all’Arpa Sicilia una nota per approfondire le ricerche sui siti a rischio: il buio ventre della Sicilia deve essere illuminato. Al più presto.

IL CONTO ALLA ROVESCIA È INIZIATO SAMORÌ È IN ARRIVO IN SICILIA

Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano pochi giorni all’arrivo del leader di Mir, l’imprenditore modenese Gianpiero Samorì. Non viene trascurato nulla perché la visita in Sicilia si svolga senza intoppi di sorta e lasci il segno, almeno fino al mese di febbraio, quando si apriranno le urne.
Febbrili i praparativi. Nel pomeriggio di venerdì, ci informa una nota ufficiale, “si è svolto l’incontro tra l’On. Paolo Ruggirello ed il Dott. Natale Consoli, coordinatori del MIR (Moderati in Rivoluzione)  per la Sicilia occidentale e orientale,  e con il rispettivo staff organizzativo,  per la definizione delle liste elettorali  per la Camera e per il Senato, in vista delle elezioni nazionali che si svolgeranno il 24/25 febbraio”.
“Nei prossimi giorni”, avverte l’On. Paolo Ruggirello, coordinatore del movimento per la Sicilia occidentale, “ci sarà un incontro con l’imprenditore Giampiero Samorì, leader  del MIR, per definire gli ultimi dettagli del programma politico, prima della sua visita in Sicilia, prevista per il prossimo gennaio”.
Chiarito questo punto, Ruggirello precisa che in rapida successione, Samorì ormai lontano dall’Isola, “partirà una massiccia campagna elettorale, anche attraverso la presenza capillare di gazebo in tutta la Sicilia,  in modo che ogni cittadino possa conoscere l’azione innovativa del programma che intendiamo mettere in campo, attraverso la migliore espressione delle classi produttrici, imprenditoriali, e giovanili”.
Fin qui la nota ufficiale e le dichiarazioni di Ruggirello che è stato deputato regionale del Mpa ed ha qujndi aderito alla lista di Musumeci Presidente. C’è però dell’altro. Il coordinatore avrebbe costituito un nuovo gruppo parlamentare all’Assemblea regionale sotto l’egida del Mir. Tutto sottotraccia, tuttavia. Nessuna anticipazione, solo “voci”. Un gran lavoro sottobanco che, si sospetta, dovrebbe lasciare basiti per il tasso di novità che dovrebbe indurre a Palazzo dei Normanni prima e alle urne poi.
Nelle intenzioni dei Mir c’è la composizione di due liste, in affiancamento al Pdl di Silvio Berlusconi, ma con caratteristiche peculiari: assenza di ex deputati e uomini politici provenienti da altre esperienze, presenza massiccia di piccoli imprenditori.
Non è stato, invero, del tutto spiegata la convivenza fra lo spirito rivoluzionartio che il Mir porta copn sé e l’anelito alla moderazione che è il suo core business.
Ma non è certo la prima volta che partiti e movimenti nascano con un nome che non spiega nulla delle loro intenzioni. Samorì usa un ossimoro, “una contradizione gentile”, come i suoi seguaci spiegano, per ottenere audience.

PRECARI, COMMISSIONE ARS APPROVA LA RISOLUZIONE PD

La commissione Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana ha approvato una risoluzione, proposta dal Partito democratico, che impegna il governo della Regione a portare avanti il processo di stabilizzazione dei precari degli Enti locali attraverso la trasformazione dei contratti a tempo determinato, in scadenza il 31 dicembre, in contratti a tempo indeterminato.
La risoluzione, discussa e approvata ad unanimita’ nel corso della seduta di oggi, e’ stata proposta dai rappresentanti del Pd in commissione Mariella Maggio, Antonella Milazzo e Filippo Panarello, insieme con il presidente del gruppo parlamentare Baldo Gucciardi e il segretario regionale Giuseppe Lupo. ”Bisogna rifarsi alla legge 24/2000 e procedere con la stabilizzazione dei precari – dicono gli esponenti del Pd -, oltretutto la trasformazione dei contratti non provoca un aumento di spesa ne’ determina ‘nuove assunzioni’, trattandosi di personale che gia’ da anni ha un rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione.
Ci aspettiamo – continuano i rappresentanti Democratici – che il governo regionale, anche attraverso gli assessori alle Autonomie locali, alle Politiche sociali e all’Economia, si attivi concretamente per fare in modo che gli Enti locali procedano con le stabilizzazioni dei rapporti di lavoro in scadenza”.

Assemblea Ato Me5 "Eolie per l'ambiente". Giorgianni: "Utili copriranno riduzione contributo della Regione per la nave dedicata"

Si è tenuta stamani l'assemblea ordinaria dell'Ato Me 5 "Eolie per l'Ambiente". Per il comune di Lipari vi ha preso parte il sindaco Marco Giorgianni.
Lo abbiamo sentito prima che la riunione avesse termine e ci ha dichiarato che "gli utili ottenuti dalla società andranno a coprire le minori entrate dalla Regione per quanto riguarda il servizio della nave dedicata al trasferimento dei rifiuti fuori dalle isole"

A proposito di "Io come tu" (di Saverio Merlino)

Una giovane partoriente di Lipari ha pubblicato questo post nel Gruppo "Voglio nascere a Lipari ma forse non potrò più farlo":
"""adesione "Io come Tu" conferimento cittadinanza onoraria al 1° nascituro straniero dell'anno 2013 nel Comune di Lipari.
Leggendo questa frase mi chiedo: come può essere assegnata la cittadinanza onoraria al primo nascituro straniero nato in questo comune se a Lipari non si può partorire? Se già io a pochi giorni dall'evento mi devo trasferire a Patti......""""""
Per me la giovane futura mamma, a cui faccio tanti auguri,  ha ragione da vendere a commentare così questa iniziativa del Consiglio Comunale di Lipari che reputo una svista se non una leggerezza e come se il Consiglio ha dimenticato o non conosce quanto sta succedendo a Lipari alle partorienti (comprese quelle straniere) non solo da qualche anno ma in modo particolare in questo momento difficile per tutti.
La memoria corta non aiuta nessuno!!!!
Saverio Merlino

Il Babbo Natale di Partylandia...ha consegnato i doni (5/5)

GLI STIPENDI DEL MONDO NORMALE E QUELLI DEL PALAZZO

Ricordate gli spot sui detersivi? Mostravano le lenzuola appese ai fili e testimoniavano la differenza fra il bucato trattato con il detersivo pubblicizzato, e l’altro abbrunito dalla permanenza dello “sporco”. Il bilancio preventivo della pubblica amministrazione, e ancor più il consuntivo, è una specie di esame finestra. La montagna di chiacchiere che precede il documento finanziario nell’impatto con la realtà rivela la sua natura, nuda e cruda.
Le volontà dei politici, reclamizzate in tutte le salse, si arrendono di fronte ai conti in rosso. Com’è capitato finora alla Regione e, soprattutto, a Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars. In questi ultimi quattro anni le prediche sul risparmio sono state tenaci e quotidiane. Un esempio? Il prepensionamento di alcuni alti dirigenti dell’Assemblea è stato spiegato con la necessità di risparmiare. Il trasferimento dell’emolumento a carico del Fondo pensioni  Ars restava invece sul groppone dell’Assemblea.
Le bugie hanno le gambe corte e non possono sempre confidare nel cervello fino.
Pare che la musica sia cambiata, perché il Presidente dell’Ars neo eletto, Giovanni Ardizzone, vuole farsi ricordare per un vero giro di vite. San Tommaso suggerisce di provare per credere. Un po’ di fiducia non guasta.
Il bilancio preventivo interno dell’Assemblea è stato messo a punto. Da 170 milioni di euro si dovrebbe passare a 155-160, con un taglio del quindici per cento, stando alle intenzioni annunciate da Ardizzone. 62 milioni sono il gap di Palazzo dei Normanni: la manutenzione del Palazzo Reale e il Fondo pensioni interno. Queste “voci” di bilancio fanno volare al primo posto l’Assemblea regionale nella virtuale classifica dei costi dei consigli regionali.
Qualche segnale di morigeratezza è arrivato con l’annuncio della modifica della pianta organica: non ci sarà il segretario generale aggiunto ed è prevista una riorganizzazione del lavoro con il taglio di alcune direzione e reggenze.
Ma le voci di bilancio più importanti restano gli emolumenti ai deputati regionali e al personale dipendente. Il Consiglio di presidenza dal 1947 ad oggi ha applicato, con qualche eccezione, l’aurea regola del parametro con il Senato della Repubblica. Non è una norma, ma una prassi, una consuetidine, che ha assunto il rango di norma.
Per conoscere i meccanismi di attribuzione degli stipendi, quindi, basta dare uno sguardo a ciò che avviene a Palazzo Madama. Nel 2010 la retribuzione media lorda dei dipendenti di Palazzo Madama è di circa 146 mila euro: il  triplo dei docenti universitari, quattro volte di più dei medici, cinque volte di più degli insegnanti e personale della scuola.
La spesa per il trattamento di quiescenza al Senato è aumentata di circa il 20 per cento. Dal 2008 al 2012 gli stipendi e le pensioni hanno subito un incremento del 43 per cento. La causa? Il recupero triennale dell’inflazione, gli scatti di progressione automatici biennali, gli incrementi percentuali (gli stipendi non aumentano mai in valore assoluto,). Lo stipendio del dipendente di rango più basso, l’assistente parlamentare, reggiunge  da 38 mila euro circa all’iniziale il tetto massimo di 159 mila euro, quattro volte di più, dunque: i coadiutori passano da 46 a 192 mila euro, i segretari da 56 a 255 mila, gli stenografi da 67 a 287 mila euro, i consiglieri da 85 a 417 mila euro lordi annui.
Nel mondo “normale”, un docente dispone di sei scatti con un incremento del 50 per cento della busta paga rispetto all’iniziale. Gli scatti automatici nel pubblico impiego sono stati infatti aboliti venti anni or sono.
Il bilancio dell’Assemblea regionale deve misurarsi con i meccanismi del parametro. Costi della politica, perché gli emolumenti nelle assemblee legislative sono state sempre “aggiornati” in parallelo, sia per le rappresentanze parlamentari quanto per il personale dipendente. E’ questa simmetria, accanto ad una rigida riservatezza, che sostanzialmente ha reso “intoccabili” gli emolumenti.
La stagione della spending review non ha finora sfiorato i meccanismi stipendiali. Non è lontanamente pensabile che accada oggi.